Mindful eating: il benessere psicofisico arriva dalla tavola

Il benessere psicofisico passa anche dalla tavola. Lo stress quotidiano a cui sottoponiamo la mente e il corpo può essere mitigato da un’alimentazione sana e bilanciata non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche emotivo e psicologico.
Gli anglofoni definiscono questo approccio ponderato all’alimentazione con il termine mindful eating, cioè consapevolezza alimentare. Il concetto è stato desunto da quello più ampio di mindfulness e si basa su un principio tanto semplice quanto illuminante: nutrire corpo e mente.

Spesso, i momenti in cui vengono consumati i pasti quotidiani sono solo un veloce e frammentato intermezzo all’interno di una giornata frenetica e caotica, piena di impegni diversi, talvolta intensi e logoranti.
Nell’arco di una giornata lavorativa o di studio, l’organismo si sovraccarica di fatica fisica e mentale, estremamente facile da accumulare, ma altrettanto difficile da smaltire.
Occorre fermarsi un istante e valutare quanto tempo si è capaci di dedicare consapevolmente al proprio benessere. Non si tratta di semplice cura estetica del corpo. Perché un trattamento di bellezza o un esercizio di fitness raggiunga davvero il proprio scopo, è necessario che l’organismo lavori in maniera efficiente.
Il primo passo per garantire al corpo di funzionare egregiamente consiste nel dedicare la corretta attenzione all’alimentazione.

Mangiare è un’attività naturale: l’organismo richiede costantemente di essere foraggiato, in primis per recuperare gli elementi nutritivi persi durante la normale attività fisica. Il cibo e le bevande ingerite normalmente sono il carburante del corpo.
Per quanto alimentarsi sia una pratica indispensabile, non è detto che essa debba essere compiuta in maniera automatica, distratta o inconsapevole.
Mangiare nelle giuste quantità del buon cibo, vario, gustoso, preparato con cura, utilizzando ingredienti freschi e scelti con attenzione, è un’esperienza capace di appagare non solo i bisogni naturali dell’organismo, ma anche quelli della psiche.

Gustare al momento giusto e con moderata lentezza il piatto che si è scelto di consumare, soprattutto fuori casa, asseconda sia i fattori meccanici che quelli fisiologici del gesto.
Masticare lentamente consente di ridurre il cibo in pezzi più piccoli del boccone iniziale, rendendoli facilmente assimilabili e, quindi, più digeribili.
Inoltre, consente di assaporare tutte le sfumature del cibo. Il sapore e la consistenza di un alimento variano durante il processo di masticazione. Ingoiare velocemente il cibo, senza godere delle gradevoli mutazioni a cui è soggetto durante la masticazione, non compromette solo la digestione, ma anche l’esperienza sensoriale del pasto.
Mangiare in fretta impedisce di comprendere davvero quanto cibo viene ingerito. Talvolta, al termine di un pasto o di uno spuntino, risulta un po’ difficile stabilire il proprio senso di sazietà. Solitamente, ciò è dovuto al fatto che, mangiando velocemente, l’organismo non è stato in grado di assimilare correttamente gli alimenti, impedendo anche al cervello di trasformare l’atto della masticazione in un ricordo preciso.
In sostanza, è possibile rendersi conto se si è mangiato bene e con piacere, solo se ci si sofferma sull’atto stesso del mangiare. Mindful eating significa proprio questo.

Per esempio, si pensi a quante sensazioni si sprigionano mangiando una semplice noce sgusciata o, ancora meglio, un mix assortito di frutta secca e disidratata. Un alimento di questo tipo, ricco di proprietà nutritive, è in grado di assicurare una gamma decisamente ampia di sapori e sensazioni. La croccantezza e la sapidità della frutta in guscio, unita alla dolcezza e alla morbidezza di quella essiccata o disidratata, sono solo alcune di esse.
Mischiare più alimenti in base alle loro caratteristiche organolettiche è uno degli aspetti più piacevoli e stimolanti di un’alimentazione attenta e bilanciata.
Sperimentare e gustare, ovviamente, sono atti che richiedono più tempo di quello impiegato solitamente nel consumare un pasto pronto o precotto. Non a caso, fra le tante sfaccettature della pratica del mindful eating, c’è anche l’attività in cucina. Riservarsi il giusto tempo per acquistare gli ingredienti giusti e cucinare bene, per se e per gli altri, contribuisce a rilassare la mente e il corpo. Cucinare è un’attività stimolante, in grado di accendere la fantasia e aumentare l’attenzione e, alla luce dei risultati via via migliori grazie alla pratica costante, risulta estremamente appagante.