Star bene con la psicologia e le terapie

Tutti parlano di psicologia!

L’utilizzo della parola psicologia ( e dei suoi “derivati”) è ormai sulla bocca di tutti. Tutti, infatti, ritengono di comprenderne appieno significati e proprietà di utilizzo.

Talvolta qualcuno (e forse sono molti..) azzarda anche un “io sono un mezzo psicologo”, alludendo con ciò di essere ugualmente in grado di un professionista con questo titolo, di capire e gestire ottimamente problematiche e disagi di vario genere.

Altri invece, evidentemente spaventati di doversi guardare dentro, sostengono che loro “non credono in queste cose”, come si direbbe ad un mago o un veggente.

Siamo nel terzo Millennio, eppure la confusione attorno alla psicologia è davvero ancora molta!

In questo sito cerchiamo di fare un po’ di chiarezza…

LA PSICOLOGIA: COSA E’ E COSA NON E’

COSA E’

E’ un sistema teorico e operativo che utilizziamo per rapportarci con il mondo, ovvero una chiave di lettura della realtà, cioè una forma di conoscenza e quindi una scienza.

Si occupa di interventi di prevenzione, diagnosi, attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico, rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alla comunità.

Si avvale di strumenti prettamente psicologici quali i test (di intelligenza, di personalità, proiettivi) che possono essere somministrati ed  interpretati solamente da psicologi e non da altre figure professionali (assistenti sociali, infermieri, counselor..)  se non – in alcuni casi – debitamente formate da uno psicologo.

La psicologia copre molte aree operative: clinica, lavoro, scolastica, sociale, e spesso gli psicologi sono formati oltre la laurea quinquennale  (es. master universario post-laurea)  per  lavorare con maggiore competenza.

In generale, sono psicologi coloro che usano il prefisso “psico…” oppure ove si trovi la parola psicologia in termini doppi (es. psicogerontologo, cioè che si occupa di psicologia dell’anziano o neuropsicologo, che si occupa  dei deficit cognitivi  e della riabilitazione).

Lo psicologo diventa psicoterapeuta dopo aver frequentato una scuola di specializzazione di almeno 4 anni, riconosciuta dal Miur. Solo chi è un possesso di una laurea in psicologia o in medicina può frequentare la scuola di specializzazione per diventare psicoterapeuta.

COSA NON E’

Non è una branca della medicina.

Non condivide il principio di cura tramite i farmaci (lo psicologo non prescrive farmaci, ma lavora sulla relazione)

Si differenzia nettamente da figure mediche come lo psichiatra ( che cura le malattie mentali) e il neurologo ( che si occupa di anatomia, fisiologia e patologia del sistema nervoso)

Si differenzia nettamente anche da altre figure che non hanno una laurea in psicologia, ma che operano – in qualche modo – in settori collegati alla psicologia: counselor, filosofi, sociologi, coach, personal trainer, life coach, e figure simili, che spesso hanno una formazione completamente diversa dallo psicologo (e a volte neppure una laurea) e quindi serve attenzione: queste figure non operano nell’ambito della salute.

Non è automaticamente un “….terapeuta”. Come abbiamo detto a fianco, diventa psicoterapeuta dopo un ulteriore percorso formativo quadriennale. Tuttavia questo suffisso si usa  anche per professioni che hanno ben poco da spartire con la psicologia e che  comunque possono avere un percorso formativo completamente diverso, anche se talvolta coadiuvante alla terapia psicologica (floriterapeuta, musicoterapista, pet therapist, etc.)

Non è un  mago: si vedono in tv personaggi discutibili che si definiscono a vario titolo “…terapeuta” o “psicomago” o cose simili cercando di tranne in inganno le persone non informate e abbindolare individui particolarmente fragili o che attraversano momenti di crisi, compiendo un abuso. Questi non hanno nulla a che vedere con la psicologia!

Cos’è la psicopatologia?

Una scienza che studia i processi patologici a carico della psiche (aspetti cognitivi, affettivi e  volitivi), della relazione mente-corpo (psicosomatica) e del comportamento (individuale, sociale, relazionale).

Cosa s’intende per salute mentale?

La capacità dell’individuo di stabilire soddisfacenti relazioni con gli altri, di risolvere i propri conflitti in modo equilibrato, di adattarsi a situazioni esterne  e a conflitti interni in modo da saper affrontare le frustazioni e il dolore, senza rinunciare ai bisogni istintivi fondamentali; avere una buona immagine  di sè, un sufficiente livello di fantasia e creatività e di provare emozioni.

SINTOMO: Segno di alterazione o disfunzione sul piano psichico, fisico o comportamentale      (es. un’allucinazione)

SINDROME: Quadro caratterizzato da un sintomo tipico o da più sintomi in associazione         (es. sindrome di Korsakov)

MALATTIA: Stato morboso specifico caratterizzato da sintomi o sindromi specifiche, eziopatogenesi, prognosi e decorso caratteristici