Come aumentare l’autostima nei bambini

Per aumentare l’autostima nei bambini è importante trattare i piccoli con onestà, così che essi possano imparare a identificare i propri successi, ma anche a migliorarsi dopo aver commesso degli errori. Il primo passo da compiere in questo senso sta nel mettere in evidenza i punti di forza e le capacità del bambino. Se questo pensa di essere in grado di raggiungere il successo, si sente più sicuro nel far fronte a nuove possibili sfide, e così capisce di non doversi arrendere alle prime difficoltà.

Ovviamente, è consigliabile individuare delle attività che siano in linea con le capacità e con le passioni del bambino: un laboratorio artistico per un bimbo che ama disegnare e si sente creativo, uno sport per un bimbo sempre attivo, e così via. Anche nel caso di un lavoro di gruppo, vale la pena di complimentarsi con i bambini che se ne sono occupati: questo favorisce uno sviluppo migliore dei rapporti fra coetanei.

Che cosa dice il bambino a se stesso

A volte i bambini parlano da soli, nel senso che pensano ad alta voce o, magari, commentano le proprie azioni. È inevitabile, allora, mettersi in ascolto di quelli che non sono monologhi, quanto piuttosto dei dialoghi interni, che possono rappresentare uno spunto utile per lavorare sul livello di motivazione dei piccoli.

Se, per esempio, nello svolgere un certo compito il bambino si lascia andare a pensieri negativi, questi non vanno sottovalutati, ma piuttosto annotati e magari affrontati in seguito. È bene aiutare i bambini a identificare i pensieri più redditizi e costruttivi, affinché essi siano portati a riflettere e ad affrontare le sfide in cui si cimenteranno con maggiori probabilità di successo.

Mai lasciare i bambini da soli

Un altro trucco che è opportuno adottare per accrescere il livello di autostima dei bambini consiste nel risolvere i problemi insieme con loro. Questo permette loro di superare ostacoli che magari da soli non sarebbero in grado di oltrepassare: il che si traduce in una maggiore sicurezza.

Lo sviluppo del problem solving, insomma, non è solo un concetto da responsabili delle risorse umane delle aziende, ma una capacità che è bene promuovere anche nei più piccoli. Anche i bambini, infatti, si possono ritrovare alle prese con vari problemi da risolvere, non solo a scuola ma anche, per esempio, nella gestione dei conflitti con i propri amici e i familiari.

Bisogna individuare con chiarezza il problema da risolvere: dopodiché, in compagnia del bambino ci si mette in cerca di una soluzione, tenendo conto delle varie conseguenze che ciascuna azione potrebbe avere. Non si tratta di dire al bambino cosa fare, ma di spiegargli come fare: nessuna imposizione, ma solo un percorso di accompagnamento.

Perché i bambini hanno paura di fallire

I bambini che manifestano problemi di apprendimento e di attenzione in molti casi hanno poca fiducia in sé, e finiscono per attendersi un fallimento dalle proprie azioni. Ciò avviene perché, per esempio, ripescano fra i propri ricordi non le situazioni in cui hanno conquistato un successo, ma quelle in cui hanno sbagliato.

Gli adulti, e in particolare i genitori, devono aiutare i piccoli ad avere una percezione adeguata dei propri successi: non esagerata, ovviamente, ma neppure troppo ridotta. Essere consapevoli delle strategie che sono state adottate in passato per raggiungere un certo obiettivo aiuta i bambini a essere più motivati nei confronti delle sfide che si manifesteranno in futuro: il che si tradurrà in una minore sensazione di ansia.

La fortuna e la sfortuna non esistono

Parlare ai bambini di caso, di fortuna e di sfortuna è il modo migliore per demotivarli e far pensare loro che tutto dipenda dalla sorte, senza possibilità di un intervento diretto da parte dell’uomo. Invece, i bambini sono tanto più sicuri quanto più sviluppato è il loro senso di controllo.

Quando un bambino è convinto di poter esercitare una diretta influenza su ciò che gli succederà, non solo terrà conto più facilmente di un eventuale successo, ma sarà anche portato a imparare dagli errori che magari commetterà, perché saprà che sono stati il frutto del suo agire.

Essere consapevoli di poter esercitare il controllo aiuta ad avere e a guadagnare autostima. Ai piccoli bisogna insegnare che ogni sforzo compiuto è un passo che permette di raggiungere il successo. Gli errori si possono compiere, ma non sono inevitabili.

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I piccoli traguardi

Infine, l’ultimo consiglio che conviene mettere in pratica per accrescere l’autostima nei bambini consiste nel festeggiare e sottolineare anche i piccoli traguardi. Piuttosto che mettere in evidenza gli errori, è bene porre l’accento sui feedback positivi, siano essi relativi a un bel voto preso a scuola, a una buona azione compiuta durante la giornata, a un gol segnato durante una partita di calcio, e così via.

I pareri negativi dei genitori sono, per i bambini, causa di frustrazione e di stress. Molto meglio vanno i complimenti, a condizione che siano sinceri e ben argomentati: insomma, non fatti tanto per farli, ma ancorati alla realtà.

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