Quello della mediazione familiare è un fenomeno delicato ma importante per moltissime famiglie in crisi. Il tema della famiglia che va in crisi, infatti, è molto attuale e purtroppo ancora oggi tanti nuclei familiari in Italia non reggono alle situazioni stressanti o alle varie situazioni che possono accadere nella vita.
La conflittualità dovrebbe essere gestita per mezzo di una terza persona imparziale e preparata: sappiamo bene che quando in famiglia si litiga, si tende sempre a riversare la colpa su una sola persona, e spesso si pensa di poter risolvere tutto da soli o peggio ancora, andando in tribunale.
Non è così: tutte le famiglie possono affrontare dei periodi di difficoltà e di crisi, e nel corso di questi conflitti, è bene che ci sia un terzo per aiutare a risolvere la crisi con un intervento conflittuale.
La mediazione familiare è una disciplina specifica, per mezzo della quale un professionista – che coltiva nozioni di psicologia, sociologia, e anche di giurisprudenza – è chiamato a subentrare nella famiglia in crisi e a cercare di riallacciare le relazioni familiari, quando si sia in presenza di conflitti che possano causare la separazione ed il divorzio. Seguire un corso di mediatore familiare è la prima cosa che un mediatore fa, ma poi si specializza per cercare di portare la sua professionalità all’interno di realtà di conflitto.
Lo scopo principale del mediatore familiare è quello di seguire la famiglia e di salvaguardare, soprattutto, la relazione dei genitori con i figli, specialmente se si tratta di figli minori. In questo senso il ruolo del mediatore è anche quello di stimolare la presa di coscienza dei genitori della loro responsabilità verso i figli.
Le relazioni in famiglia sono estremamente delicate e quindi serve una figura che sappia come comportarsi, come gestire i rapporti umani e professionali senza risultare troppo invasiva.
Che cosa fa un mediatore familiare
Il mediatore familiare lavora all’interno della coppia sulla base di un programma modulato sull’esigenza della coppia e su quelle dei loro figli.
Il suo scopo non è quello di intervenire in modo diretto ma di cercare di stimolare le persone ad un contatto, al rispetto, all’ascolto reciproco. Suo scopo è anche quello di favorire che la relazione fra le parti sia improntata alla massima serenità possibile, in un clima disteso e rispettoso: questa è la base per fare sì che ci sia un dialogo.
Il mediatore non dò una risposta immediata alle soluzioni o alle proposte dei genitori, non è ‘un risolutore di problemi’ in senso assoluto ma li guida a scambiarsi opinioni e idee in un clima disteso in modo che la comunicazione sia più semplice.
Il mediatore familiare ascolta la coppia e fa in modo che essi si ascoltino fra di loro, li aiuta, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista relazionale e giuridico, a trovare la soluzione migliore in assoluto, un compromesso nell’interesse di tutti e specialmente di quello dei figli, soprattutto se minori.
A cosa serve un mediatore familiare
Il ricorso ad un mediatore familiare è consigliato quando una coppia arriva al limite della separazione o del divorzio. Il grosso problema di queste situazioni è che le coppie non ragionano in maniera distaccata e serena, ma, essendoci spesso un conflitto forte nelle loro relazioni, non riescono a comunicare se non in modo aspro e senza risolvere nulla.
L’intervento di un terzo imparziale è quindi un’idea buona per cercare di ripristinare una comunicazione civile e scoprire che, oltre alle vie legali, ci sono molte altre strade di uscire da una situazione difficile.
L’obbiettivo del mediatore familiare è quello di consentire la riorganizzazione delle relazioni familiari che si siano spezzate a seguito di una crisi, qualsiasi sia la sua causa.
Scopo del mediatore familiare è anche quello di aiutare ognuna delle parti a scindere il suo ruolo di coniuge da quello di genitore, che comporta un’altra responsabilità: se si vuole giungere alla separazione ed al divorzio, che sono fortemente traumatici per i bambini, il mediatore familiare dovrà cercare un modo di rendere il tutto meno spaventoso e meno doloroso per la prole.
Il processo intentato dal mediatore familiare all’interno della famiglia è molto delicato, va a spostare degli equilibri interni alla famiglia e favorisce l’introspezione dei genitori, come tali e come coniugi.
Ovviamente non bastano due sedute per risolvere la conflittualità della coppia, ma in genere, statisticamente parlando, l’intero processo si risolvere fra i 3 ed i 6 mesi.