Le relazioni arricchiscono solo se fanno uscire dal nido

Nelle relazioni la dipendenza è sempre patologica perché inibisce la possibilità di una corretta evoluzione personale

Nelle relazioni la nostra capacità di affrontare e di dialogare con chi è diverso da noi dipendono dalla qualità e dalla velocità della nostra crescita e dellanostra emancipazione
In questo senso, le relazioni che, per definizione, costringono a metterci in discussione sono lo strumento migliore per arricchire la nostra personalità.

Chi è diverso da noi per tradizioni, stile di vita, cultura e valori è potenzialmente una grande risorsa.
È capace di espandere i nostri orizzonti e di farci mettere in discussione tutto ciò che senza accorgerci diamo per scontato.

Le donne che non sono disposte a rischiare sono spesso condannate a restare invischiate nei retaggi dogmatici della famiglia di origine.
Il risultato è che finiscono per sposarsi con mariti rassicuranti, identici ai loro padri.

Il mondo di oggi, variegato e multietnico, ci offre invece un ventaglio di possibilità veramente vasto.
Ci sono infiniti piccoli microcosmi che possiamo conoscere, con un poco di coraggio, solo imparando a comprendere chi è diverso da noi.

Non rischiare mai, per restare trincerate nelle credenze che ci sono state insegnate, è un grande spreco di possibilità.

Vi ricordate il film “Indovina chi viene a cena”?
Durante tutto il film Spencer Tracy ha tentato invano di boicottare il matrimonio tra sua figlia ed il suo fidanzato, un giovane di colore.
Man mano che il film prosegue, il protagonista scopre l’amore che unisce la coppia e “scopre l’altro”, conosce meglio il suo “avversario” fino a diventarne il migliore alleato con il suo discorso finale.

Ma relazionarsi con gli altri non significa cercare solo il diverso, ma anche tutte le persone che giornalmente ci ruotano attorno e che magari conosciamo solo di striscio, spesso perché abbiamo paura di rivelarci, abbiamo paura di mostrare i nostri punti deboli.

Come migliorare le nostre relazioni con gli atri?

Innanzi tutto bisogna cercare di essere sempre positivi.
Avete presente l’amica del gruppo, quella un po’ sfigata che non fa altro che parlare di danni e malanni, pessimista cosmica? Penso che sia anche quella meno cercata all’ interno del gruppo, vero? Quella che non attira simpatie, anzi.

Ecco, cercate di essere l’esatto contrario, sforzatevi di sprizzare positività da tutti i pori, siate solari e sorridenti, e condividete con gli altri più cose positive che negative.

Poi, cercate di essere neutrali, non prendete sempre posizione in maniera testarda, non siate aggressivi insomma. Se credete in una causa, in una idea, manifestatelo sempre in maniera pacata. Convinta, ma pacata.

Terzo, mollate quello smartphone ogni tanto. Non fa per niente bene alla vostra vita sociale essere sempre social, e scusate la battuta.
Sei in pausa caffè ed invece di conversare con i colleghi guardi il telefono? Controlli la posta, vai su facebook, ecc? Male!Cerca invece di sforzarti a lasciare lo smartphone in tasca e prova a tessere un po’ di relazioni sociali.

La dipendenza da smartphone è una delle nuove piaghe sociali, le persone alla fermata del tram una volta conversavano. Oggi sono tutte su facebook o istagram. Mettiamo la nostra vita sui social, ma non non siamo sociali. Una contraddizione della società moderna.

Perché è necessario migliorare le relazioni con gli altri?

Perché ne va della tua salute.
Secondo uno studio dell’Università di Harvard la felicità di una persona e la sua salute dipendono molto dal nostro modo di relazionarci con gli altri. In sintesi, tante relazioni positive = miglior salute.
Voi direte, bella scoperta, questi Americani.
In realtà lo studio è molto complesso, ed è durato più di 70 anni.

In conclusione, siate positivi, migliorate la vita altrui e migliorerete anche la vostra, e cercate di eliminare le relazioni pericolose, abbiate il coraggio di allontanare le persone negative.

E siate felici, ne gioverete in salute.

Relazioni sociali e problemi psicologici

Spesso e volentieri alcuni disturbi psicologici sono legati all’emarginazione, alla non relazione con il gruppo, con gli altri. Va detto che questa emarginazione è comunque intrinseca nell’individuo, dipende soprattutto da una scarsa autostima, si ha paura di quello che gli altri possono pensare di noi, del loro giudizio.

Può capitare che un insuccesso porti un individuo a perdere completamente fiducia in se stesso.
Tale persona si chiude a riccio, perde i contatti con gli amici e le relazioni diventano difficili.

Ecco allora che si rende necessario l’intervento di uno psicologo, come ad esempio la dott.ssa Serenella Salomoni, che con la giusta terapia può aiutare un individuo a ritrovare autostima per poter riallacciare quel tessuto sociale necessario per la nostra esistenza e serenità mentale.